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#socialcom15: grande affluenza online e offline.

Oltre 60 milioni di follower totali potenzialmente raggiunti, di cui 56 milioni e 500 mila solo durante il convegno. Lunedì 18 maggio, presso la Sala Zuccari del Senato della Repubblica si è svolto: #socialcom15 “La comunicazione al tempo dei Social”, convegno – organizzato da NMKweb e Italia Protagonista – che parte dalla constatazione dell’attuale importanza dei Social Network nella comunicazione. Diffusione della notizia, rapporto tra media tradizionali e Social network, attendibilità delle fonti, fruizione delle informazioni e formazione del consenso sono stati i temi su cui si sono incentrate le relazioni dei prestigiosi ospiti. I temi di grande interesse hanno portato una grande affluenza di pubblico, sia nella sala Zuccari che online – è stato possibile seguire l’evento in live streaming, in live Tweeting e su Periscope – e l’hashtag #socialcom15 è arrivato ad aggiudicarsi i 2° posto su TT Italia con oltre 60 milioni di follower totali potenzialmente raggiunti, di cui 56 milioni e 500 mila solo nella giornata del convegno. Tema principale è stato: la formazione, in rete, delle opinioni politiche dell’elettorato e l’importanza dell’utilizzo dei Social per chi si occupa di politica.  Il convegno, ha dato spazio all’esperienza e ai racconti di comunicatori, giornalisti e politici, dando diversi punti di vista sul tema della Comunicazione Politica. Ecco alcune dichiarazioni dei relatori: Luca Sbardella: “Italia Protagonista ha deciso di organizzare #socialcom15 perché è importantissimo capire l’uso dei social in politica”. Luca Ferlaino: “Per noi di NMKweb @gasparripdl è un caso di successo online perché parla al suo target ma è arrivato a coprire un’audience di più di 2 milioni di persone con un post su Facebook o con un tweet”. Francesco Nicodemo, responsabile della comunicazione del PD racconta un retroscena molto interessante sull’hashtag #nessunotocchiMilano, che migliaia di milanesi e italiani hanno condiviso indignati per gli scontri e gli atti vandalici contro la città: “in realtà è stato creato dal PD di Milano”. Renato Brunetta: “Il nostro più grande strumento di opposizione a Renzi è il Mattinale, che ogni giorno inviamo a 300.000 persone”. Antonio Palmieri: “Il sito è la sede, Facebook è il gazebo, Twitter è l’ufficio stampa e il luogo del networking”. Claudio Velardi: “Finchè il centrodestra non troverà un nuovo mood culturale dovrà sempre subire l’egemonia di Matteo Renzi”. Riccardo Scandellari: “La reputazione online o te la fai tu o te la fanno gli altri”. Rudy Bandiera racconta il caso di Lovvotica, movimento sulle scie chimiche al potere, che in tre mosse – una finta intervista a Porta a Porta, la creazione di un finto logo e un finto intervento a Ballarò – ha convinto milioni di persone che si trattasse di un vero movimento politico: “Bisogna prima trovare un punto di aggancio con un target e poi creare la propria verità, in rete la nostra finta proposta politica – lovvotica – è stata presa sul serio coinvolgendo decina di migliaia di persone”. Paolo Marenzoni di DataWeb, ha presentato un’interessante ricerca sul sentimento della rete in vista delle elezioni regionali, sui candidati presidenti e sui temi di maggior interesse per gli elettori: “Il monitoraggio social ha una funzione statistica e una funzione strategica”. Tullio Camiglieri: “Ho l’impressione che il ruolo del giornalista in una società del genere sia cambiato”. Tommaso Labate: “Il più nuovo dei media – Twitter – serve a finire sul più vecchio dei media – il giornale – per poi andare in TV”. Nicola Porro: “Come giornalista sono pagato da Twitter, da Facebook o dall’editore? Non è il ruolo del giornalista fare un video su Periscope riprendendosi le scarpe Nike per farle vendere”. Piero Messina: “Il modo di rappresentare la realtà dei fatti attraverso gli influencer mi fa paura”. Gennaro Sangiuliano: “Decenni fa, in pochi mesi, un’élite giornalistica riusciva a indirizzare l’opinione delle masse”. Silvia Cirocchi: “Ci sono siti che ogni settimana fanno morire un personaggio famoso. Bufale virali”. Gennaro Migliore: “Oggi si comprano like e follower e i sondaggi si fanno sugli hashtag, la rete ha i numeri sballati. Dovremmo trasferire anche sui social mestieri come quelli dell’inchiesta, dell’approfondimento, del comento”. Maurizio Gasparri: “La rete ha consentito un abbattimento dei costi e un allargamento della coscienza per chi ha meno mezzi. E’ in atto un cambio generazionale: i giovani che non consumano giornali li condanneranno alla morte”. L’audio integrale di #socialcom15 su Radio Radicale: http://www-2.radioradicale.it/scheda/442487 #socialcom15 al TG1:  http://www.rai.tv/dl/replaytv/replaytv.html?day=2015-05-19&ch=1&v=516718&vd=2015-05-19&vc=1#day=2015-05-19&ch=1&v=516718&vd=2015-05-19&vc=1 #socialcom15 al TG2:  http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-f2be3f85-7a09-4530-91fe-911338b9a3a6-tg2.html #socialcom15 su Rai Parlamento:  http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-9a9d81b6-b464-4924-b1bd-40aec93d1d9a.html

Categories:   Comunicazione

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